Invenzioni teoriche Tesla ipotizzò come le forze elettriche e magnetiche potessero distorcere, o addirittura modificare, il tempo e lo spazio e studiò procedure con le quali controllare tali energie. Verso la fine della vita rimase affascinato dalla teoria secondo cui la luce è formata sia da particelle elementari sia da onde, un postulato fondamentale della fisica quantistica. Queste ricerche lo portarono a ideare un "muro di luce", manipolando le onde elettromagnetiche. Questo misterioso muro di luce avrebbe consentito di alterare lo spazio, la gravità e la materia; da questo nacquero una serie di progetti di Tesla che sembrano usciti direttamente dalla fantascienza, come il teletrasporto, il viaggio nel tempo e la propulsione antigravità.
La più singolare invenzione che Tesla ipotizzò è probabilmente la "macchina per fotografare il pensiero".[67] Egli pensava che un pensiero formatosi nel cervellocreasse una corrispondente immagine nella retina, e che l'impulso elettrico di questa trasmissione neurale potesse essere letto e registrato in un dispositivo. L'informazione immagazzinata, sarebbe stata poi elaborata da un nervo ottico artificiale e visualizzata come immagine su uno schermo.
Un'altra invenzione teorizzata da Tesla è comunemente chiamata “macchina volante di Tesla”[68]. Tesla dichiarò che uno degli scopi della sua vita era quello di creare una macchina volante che potesse funzionare senza l'uso di un motore a combustione interna o ali, alettoni, propellenti o di qualsiasi fonte di combustibile. Inizialmente Tesla pensò ad un aereo in grado di volare grazie ad un motore elettrico alimentato da un generatore a terra. Con il passare del tempo, ipotizzò che questo aereo potesse muoversi in maniera interamente meccanica. La forma ipotizzata per il velivolo era quella tipica di un sigaro o di una salsiccia. Questo in seguito fu sfruttato dai teorici della cospirazione degli UFO.
Tesla è conosciuto anche per l'invenzione di uno speciale trasmettitore chiamato “Teslascopio”, progettato con l'intenzione di inviare segnali e "comunicare" con forme di vita extraterrestri di altripianeti.« Era tutto quello che volevo essere. Archimede era il mio ideale.
Ammiravo le opere degli artisti, ma per me erano solo ombre e apparenze.
L'inventore, pensavo, dà al mondo creazioni palpabili, che vivono e funzionano.
L'inventore, pensavo, dà al mondo creazioni palpabili, che vivono e funzionano.