lunedì 21 dicembre 2015

Sora,incidente aereo 30 Marzo 1963

L'incidente di I-TAVI

Messaggiodi i-daxi il 7 settembre 2009, 14:27
L'incidente di un'aereo Itavia prima del famoso disastro di Ustica, avvenne il 30 marzo 1963, quando il Douglas CH-47-B I-TAVI precipitò sulle montagne della provincia di Frosinone, vicino al Comune di sora, località Serra Alta, a 1720 mt di altezza, mentre, proveniente da Pescara si apprestava a compiere l'avvicinamento verso lo scalo romano di Ciampino.

Nell'incidente morirono le tre persone che costituivano l'equipaggio del velivolo e gli otto passeggeri a bordo.

Sembra che i resti dell'aereo siano tuttora ben visibili nell'ambito di un'escursione lungo il sentiero verde del parco.

PROBABLE CAUSE: "1) Errors in estimating the position of the aircraft led the pilot to assume that he was within sight of the lights of the Rome zone. This in turn induced him to place an erroneous valuation on the efficiency of his radio navigational equipment. 2) The request to descend to 6000ft and later to an even level in order to maintain visual contact at all costs, resulted in the aircraft crashing into a mountain when it became impossible to maintain visual contact. 3) The weather conditions were particularly bad on the last stage of flight. 4) Failure to notify air traffic control of the changes made during flight on the original flight plan." 

http://www.baaa-acro.com/Dossier%20Photo/I-TAVI.htm

Primo pomeriggio di domenica 31 marzo 1963. 
Vittorio Ferrari è a Sora pronto a partire per Frosinone dove Giulio Andreotti avrebbe inaugurato una struttura pubblica. 
Un suo amico gli parla di strane luci avvistate nella tarda serata, 20.30/21.00, del giorno precedente, bagliori sinistri oltre la cima di Monte Serra Alta, lato Abruzzo/Balsorano ,visibili nonostante il brutto tempo... 
Intanto le voci della scomparsa del DC-3 dell’Itavia partito da Pescara e mai arrivato a Ciampino si moltiplicano…
Vittorio ha un sussulto. Troppo strane quelle luci da poter essere scambiate per fulmini e quell’aereo scomparso, poi…Solo una coincidenza?!... 
Vittorio non ha dubbi. Corre alla caserma dei Carabinieri e dopo non poca insistenza riesce a parlare con il capitano Zappi. Gli parla della sua intuizione e riesce a convincerlo ad inviare in esplorazione una decina di Carabinieri. 
Verso le ore 19.30/20.00 un gruppo di militari ed alcuni frati partono dal convento dei Frati Passionisti di Sora per effettuare un sopralluogo “alla Serra”. 
Niente, dell’aereo nessuna traccia. 
Troppo forte la convinzione di Vittorio, troppa la sua conoscenza del posto. 
Prepara un pezzo di pane, vino e formaggio e l’indomani, di buon ora, in compagnia di un amico decide di partire alla ricerca dell’aereo. 
Durante la faticosa salita i due amici incontrano un gruppetto di ragazzi i quali, in cambio di un po’ di cibo per rifocillarsi, decidono di partecipare alla ricerca dell’aereo. 
Ormai inizia a far tardi. Le giornate sono ancora corte, il tempo è pessimo e l’amico di Vittorio sceglie di tornare indietro. 
La ricerca continua, lunga e faticosa tra la neve alta ma dell’aereo nulla… 
Ore 16.30 di lunedì 02 aprile 1963. 
Vittorio ed i suoi amici ormai vinti dalla fatica e sconfortati per la vana ricerca decidono di tornare a Sora. Non per la strada già fatta ma per la cresta così da accorciare il tragitto ed evitare di affondare nella troppa neve. 
Circa un terzo del percorso. Vittorio si ferma per riprendere fiato, si gira rivolgendosi per l’ennesima volta a Monte Serra Alta ed… ecco che la sua attenzione viene prepotentemente catturata dalla “V” rossa dell’ala del DC-3 ora così evidente nel candido biancore della neve… 
Superato quell’attimo di sbigottimento gli amici si precipitano verso il relitto. 
Un primo tentativo fallisce. Troppo uguali dossi e vallette. Tornano indietro. 
Riprendono i punti di riferimento e questa volta ecco il relitto dell’aereo. 
All’approssimarsi del velivolo gli amici di Vittorio si fermano. Il timore riverenziale per quell’evento così eccezionale quanto drammatico impedisce loro di proseguire. 
Solo Vittorio, il più grande di tutti nonostante i suoi appena 23 anni raggiunge il relitto. 
Il suo racconto, finora lucido ed appassionato sì fa più greve, partecipato… 
Lamiere contorte e bruciate, corpi straziati… quanto dolore…. 
Poco distante dal relitto i corpi del pilota e del copilota che nell’estremo tentativo di segnalare la posizione dell’aereo avevano appeso ad un faggio una sciarpa ed un cappotto… 
E’ triste raccontare quei momenti drammatici… 

Presi scarpa e cappotto Vittorio ed i suoi amici iniziano il mesto ritorno. 
Circa a metà strada incontrano una pattuglia dell’aeronautica alla quale comunicano di aver trovato l’aereo indicandone la posizione. Il comandante della pattuglia pretende che gli vengano consegnati sciarpa e cappotto. 
Vittorio si rifiutò di consegnare quanto richiesto. Ricorda, Vittorio, che a seguito di tale diniego nacque una breve discussione..e ricorda anche, e bene(!), come fossero ben equipaggiati e come disponessero di cibo e bevande…ma che non ne offrirono assolutamente a loro che dal mattino presto infreddoliti ed affamati ancora giravano in montagna… 
Raggiunto il convento dei frati Passionisti Vittorio viene accompagnato da uno di loro, un suo amico, al campo sportivo di Sora dove era stato allestito il campo base delle operazioni di ricerca. 
Qui un vigile urbano, un collega di suo padre deceduto soltanto qualche mese prima, lo invita a recarsi alla stazione Carabinieri di Sora. 
Saputo del ritrovamento del relitto aereo il capitano Zappi organizza immediatamente i soccorsi allo scopo chiedendo consigli a Vittorio. 
Questi, spiegata la posizione dell’aereo, l’asperità del terreno e le avverse condizioni climatiche, intuì che soltanto con i muli si sarebbe potuto raggiungere la zona e trasportare in città le salme, per cui Zappi lo incaricò di reperire bestie in numero sufficiente. 
L’indomani mattina, alle ore 4, dal convento dei frati Passionisti parte la mesta spedizione di recupero con al seguito 20 muli 
Arrivarono sul luogo del disastro alle 8 recuperando i cadaveri delle sfortunate vittime caricandole sui muli con barelle costruite sul posto con i rami dei faggio.
ALLEGATI
fratello_pilota_su_relitto_aereo_138.jpg
il fratello del pilota sul luogo dell'incidente
articolo_920.jpg
articolo3_669.jpg
articolo2_169.jpg
Avatar utente
i-daxi
FL 500
FL 500
 
Messaggi: 9766
Iscritto il: 26 maggio 2009, 15:24
Località: milano
Età: 38

Nessun commento:

Posta un commento