venerdì 9 ottobre 2015

Volo Itavia 703

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Volo Itavia 703
Il relitto dell'aereo nella neve sul monte Serra Alta
Il relitto dell'aereo nella neve sul monte Serra Alta
Tipo di eventoIncidente
Data30 marzo 1963
TipoVolo controllato nel suolodovuto a errore del pilota
LuogoMonte Serra AltaBalsorano
StatoItalia Italia
Coordinate41°45′38.52″N13°33′48.6″ECoordinate41°45′38.52″N 13°33′48.6″E (Mappa)
Tipo di aeromobileDouglas DC-3
OperatoreItavia
Numero di registrazioneI-TAVI
PartenzaAeroporto di Pescara
DestinazioneAeroporto di Roma-Ciampino
Passeggeri5
Equipaggio3
Vittime8
SopravvissutiNessuno
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Italia
Volo Itavia 703
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Il volo Itavia 703 era un volo di linea della compagnia aerea italiana Itavia, effettuato con un Douglas DC-3, che il 30 marzo 1963 si schiantò sulle pendici del monte Serra Alta (1 710 m), nella catena montuosa deiMonti Ernici, sul lato del comune di Balsorano, in provincia di L'Aquila, e in cui perirono tutti gli 8 occupanti dell'aereo, 5 passeggeri e 3 membri dell'equipaggio.

Il fatto[modifica | modifica wikitesto]

Il Douglas DC-3 I-TAVI dell'Itavia era un vecchio Douglas C-47B risalente al 1945, convertito in aereo passeggeri e acquistato usato dalla precedente compagnia proprietaria Hunting-Clan Air Services;[1] partì dall'aeroporto Liberi di Pescara con destinazione Ciampino.
L'aereo si schiantò la sera del 30 marzo 1963 durante un forte temporale, forse a causa del disorientamento del pilota che era convinto di avere avvistato le luci di Roma. Il punto in cui avvenne il disastro, oltre ad essere molto distante dal luogo di arrivo del volo, era anche molto spostato rispetto alla rotta che l'aereo avrebbe dovuto tenere per arrivare all'aeroporto a cui era diretto.
Il maltempo, previsto già al decollo, fece decidere al pilota di cambiare la rotta pianificata. L'errore di valutazione della posizione, e forse anche un malfunzionamento degli strumenti, fece iniziare una manovra di avvicinamento che produsse l'abbassamento dell'altezza di volo del velivolo fino a farlo schiantare sulla montagna alta poco più di 1700 metri.
Il relitto è ancora presente sul luogo dell'incidente dove nel 2013, in occasione del cinquantenario della tragedia, è stato realizzato con il motore dell'aereo un monumento commemorativo[2].

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